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Corrado Mazzone - Ceriale 2006 |
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Da qualche giorno sto cercando, senza
trovarle, le parole per descrivere (e per spiegarmi) l'esperienza di
Ceriale.
Ma e' difficile partorire un racconto quando il fattore sorpresa si insinua nelle rete cerebrale, congestionando il traffico dei pensieri. Poi improvviso, tra uno strombazzata di clacson dei neuroni e uno stridio di gomme della materia grigia, si fa largo, con la decisione della buriana che spazza via la nebbia, un ricordo. E' una frase che lessi qualche tempo fa in un libro e che pensavo di aver rimosso, sino a quando non e' riaffiorata in superficie: "Cavilla sui tuoi limiti e senza dubbio ti apparterranno". Da questa frase posso finalmente partire
per cercare di spiegare la mia mezza maratona. Ad una settimana dall'evento le premesse
(la risposta agli allenamenti) erano ottime ma…. Ma per fortuna non sono solo. C'e' l'amico Pagliotz con me. Incurante dei miei dubbi si dice disposto ad accompagnarmi nel mio tentativo. Si limita a chiedermi: "ma 1h26.59 quant'e' al km? 4.07? Allora si va a 4.07". Non e' che mi convinca poi tanto ma, si sa il Pagliotz, per definizione della sua stessa metà (domenica sua moglie mi ha detto: "Sì lo so, con New York, ha triturato un po' tutti…") e' un trituratore (appunto) degli altrui ammennicoli, per cui e' inutile opporsi alla corrente del destino che me lo ha messo accanto in questa piovosa mattina di gennaio. Alla partenza comunque scopro che avro' la fortuna di procurarmi un quarto di gaudio spartendo questo mal comune con l'amico Michele, il quale mi dice che partira' allo stesso ritmo. Pronti via! Piove che il governo la manda, ma il primo km vola via, in un cikke e un ciakke in mezzo alle pozzanghere, ad un perfetto ritmo di 4.07. Secondo km: Pagliotz davanti, Michele dietro ed io a seguire. Il crono segna un tempo che non mi piace affatto. Ho una fase di esitazione. Pagliotz aumenta e noi lo seguiamo, ma io sono poco convinto. Penso che, a causa dell'affaticamento degli ultimi giorni, del clima inclemente, etc.., oggi le gambe faran fatica ad andare a 4.15 (in parole povere "cavillo sui limiti"). A dirla tutta ho anche la sensazione che i chilometri siano sballati, pero'…..Pero' ecco il passaggio al quinto km: 20.29. Orca l'oca, sono in vantaggio di 6 secondi sulla tabella di marcia. Il Pagliotz mi dice che ora c'e' un tratto dove ci sono dei riferimenti da lui misurati con la rotella: chilometro in 4.02. E' il momento chiave: lascio a lui il comando delle operazioni e mi lascio trasportare con fiducia, limitandomi a controllare il tempo ogni 5 km. Passaggio al decimo: "Pagliotz sono in vantaggio di 12 secondi", "Avanti cosi' - risponde - e' ancora lunga". Nel frattempo abbiamo superato la terza donna la quale si e' poi accodata per sfruttare il lepraggio pagliottiano e cercare di avvicinare la seconda. Quindicesimo chilometro: "Pagliotz sono in vantaggio di 25 secondi, a questo punto voglio chiudere in 1h26.29, che sarebbero esattamente 2 minuti in meno rispetto al mio personale dello scorso anno" (il fatto stesso che al quindicesimo sia in grado di articolare una frase del genere la dice lunga sulle mie condizioni del momento). Ma prima di pensarlo e poi di dirlo ho gia' cominciato a strappare, fremendo, consapevole allo stesso tempo del fatto che la mezza inizia ora, ma anche della forza che sento dentro. Pagliotz mi trattiene, intanto la ragazza ha messo nel mirino la seconda e la supera di slancio, staccandoci di qualche metro. Pagliotz: "fossi in te mi attaccherei a lei". Oddio, non e' quel che chiamerei il mio tipo ma a mia volta non son tipo che se lo fa dire due volte (di attaccarsi ad una femmina), per cui in un amen ricucio lo strappo. Al diciottesimo Pagliotz mi dice di andare: aumento e supero la ragazza. Vedo che si stacca un filo e la incito a stare con me. Arrivo al ventesimo e non so piu' cosa pensare: le gambe fanno male, ma sto spingendo e la ragazza non e' piu' alle mie spalle. Mi viene in mente l'amico Pierpaolo il quale, quando ha appreso della mia intenzione di fare una mezza sotto l'ora e ventisette mi ha preso in giro con un "ahahahaha". Ah si'??? Allora prendo sia le "a" che le "h" e le trasformo, da stupidi pensieri da ultimo chilometro, in benzina super, per il corpo, per la mente e per lo spirito: e se provassi a star sotto l'ora e ventisei? Ma no e' difficilissimo…..! Va be' intanto aumento ancora. Non riesco a capire quanto manca. Non vedo il segno del chilometro ventuno e non so quando partire per lo sprint finale e sono in mezzo al budello che porta all'arrivo e alzo le ginocchia e muovo piu' forte le braccia e le mani e mi sembra di muovere piu' forte anche i polmoni e tutto il resto e…., sempre di piu' sempre di piu sempre di piu'….! Stop. 1h25.54. UNORAVENTICINQUEECINQUANTAQUATTROOO???? Ovviamente quello in maiuscolo e' stato il mio primo pensiero. Il secondo e' stato: e con questo margine? Si' perche' il bello sta nel fatto che ad un certo punto mi son lasciato andare, ho chiuso in progressione (ultimo km a 3.53) e senza soffrire come altre volte. La sensazione che ho e' che, sfruttando il lavoro del Pagliotz e' come se avessi relegato a lui il fardello dei pensieri negativi: il fiatone, il mal di gambe, etc. In altre parole e' come se, non curandomi dei miei limiti (almeno quelli a me noti sino ad oggi) questi ultimi si siano, seppur per un breve attimo, dissolti. E' una cosa strana e bella, che confonde e fa riflettere su molte cose. Ad esempio mi ha fatto tornare in mente la storia del calabrone che, in base alle leggi della fisica, non potrebbe volare; ma lui le leggi della fisica non le conosce, per cui se ne fotte e vola. Magari non faro' mai una mezza sotto l'ora e venticinque, magari non mi migliorero' mai piu', magari non potro' mai volare come un calabrone (tra l'altro le mie aspirazioni mi portano a condividere maggiormente le abitudini di un altro animale: il riccio) pero' rimane il fatto che, anche se solo per un istante, ho provato l'assenza di gravita'. Grazie Pagliotz P.S. un minuscolo grazie lo devo anche a Pierpaolo: una ventina di secondi in meno sono certamente merito suo, ahahahahah….. Corrado Mazzone |
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