Viaggio al centro del mondo (Deconstructing Pagliotz - day 5)
(colonna sonora consigliata: New York Mining Disaster 1941, dei Bee Gees)
Uff... è tutta la notte che dormo a fatica. Quando sono riuscito a dormire, ho sognato addirittura che dal soffitto della camera mi piovessero addosso migliaia di medaglie di finisher, come nel film American Beauty piovevano petali di rosa. Il rimorso mi attanaglia, lo stomaco è sano e sono le 06.00. Che fare? La risposta è nei miei piedi...
Alle 06.20 sono già in Times Square, diretto a Central Park via Broadway. Il mondo è già lì (o meglio, non se n'è mai andato via), ma non mi sfiora. Con la mente sono ancora a ieri, a mezzogiorno circa, seduto vicino al cartello del 18° miglio per capire: che cacchio è andato male? La colazione è stata digerita intorno alle 09.00 (ho riconosciuto il tipico "ruttino" personale), quindi nello stomaco non c'era nulla di pericolosamente voluminoso da provocare il cosiddetto "furto di sangue" alle gambe. L'intestino è stato abbastanza regolare nei giorni precedenti, ed ho mantenuto una certa regolarità anche di allenamenti fino al giorno prima. L'emozione potrebbe aver giocato un suo ruolo, ma non sono comunque uno di quelli che si paralizza e gli viene un crampo allo stomaco quando ha paura di qualcosa o è in trepida attesa per i numeri del lotto. Insomma, questa sensazione di nausea fortissima durante una gara non è la prima volta che mi capitano, ma le altre volte mi sono successe sempre DOPO la gara, non durante. Solo a NY del 2003 fa ho avuto lo stesso problema DURANTE. L'acqua ed il cibo mi sembrano non avere influenza, altrimenti avrei avuto questi problemi anche oggi e le altre mattine americane (in tutta la vacanza salterò la corsa solo per un giorno, il martedì). Solo una cosa è forse diversa dalle altre occasioni, cioè il fatto di aver bevuto un sorsino d'acqua ad ogni ristoro, io che non bevo quasi mai in corsa, fin dall'inizio della Maratona. Ma mi rifiuto di credere che il mio organismo non riesca ad assimilare della semplice (e poca) acqua durante una Maratona, altrimenti avrei patito cose simili anche durante i lunghi se bevevo ad una fontanella. Ed io invece ero lì, in crisi per decidere se continuare, fermarmi dopo un altro miglio, vomitare, ripartire, rivomitare, ed arrivare al miglio 26,2 trascinandomi sui gomiti nuovamente in quasi 6 ore, oppure prendere la traversa lì vicino e sedermi alla fermata del bus. La medaglia dopotutto già l'avevo di due anni prima. Questa che sarà mai? Ne varrà la pena soffrire ancora così tanto per averne un'altra? No, quest'anno no. Insomma il mistero dello stomaco ballerino sembra dover rimanere tale, mentre salterello rilassato intorno al Reservoire di Central Park. Le gambe non hanno risentito di quello fatto ieri (e vorrei vedere, dopo aver corso solo una ventiseiina di km...), e farò un bell'allenamento di quasi un'ora e mezza, mentre il Mune rimaneva a letto a bearsi del suo successo (credo che ci abbia anche dormito, con la medaglia!)
Di ritorno passo davanti all'Ed Sullivan Theatre, dove viene registrato il Late Night Show with David Letterman, e provo a vedere se il famoso "Hello Deli's" di Rupert fosse già aperto. Mi sembra di non trovarlo, ma invece non lo vedevo perché è un buco! 5 persone ci stanno strette, e c'è un disordine incredibile (e anche la pulizia non mi sembra poi quel gran ché di diverso rispetto al mio ostello). Dentro c'è lui con tre signore di colore, che mi vedono sgambettare fuori. Una esce e mi dice sorridendo "Are you here for Rupert?". Ed io "Of course! I thought he's not real and I came here from Italy just to check it!". Belin, lui addirittura sorride (a quell'ora del mattino e per di più con un altro rompiballe di quelli che lo vedono in tv) e mi chiede se ho fatto la Maratona. Ed io cosa credete che gli abbia risposto? (ricordatevi la mia distinzione di ieri tra atleti e semplici bipedi qualunque) E lui, incuriosito, vuole sapere ancora come mai io corra oggi con tutto quello che ho corso ieri. Così gli butto lì qualcosa sul fatto che soprattutto (!) dopo una Maratona bisogna far girare le gambe il giorno dopo per poi riposarsi il martedì... Ho una faccia come il culo!!
Arrivando in camera, trovo il Mune appena andato a fare la doccia, così mi dedico alla "catalogazione" dei reperti del pacco gara (questo nel cestino, questo no, questo dalla finestra, questo no...), scoprendo il numero per la Friendship Run del sabato mattina (ormai era lunedì...). C'era anche però un'altra cosa che mi ha fatto riflettere non poco, a proposito della famosa sportività degli americani, che tanto avevo apprezzato fino ad ora. Le pastiglie di Tylenol (antinfiammatori/antidolorifici) le avevo già viste ed erano sponsor della Maratona da qualche anno. Ora però leggo con attenzione il depliant, e trovo delle frasi per me di una stupidità assurda per chi le scrive (che dimostra così una assoluta ignoranza del concetto di "sport") e per chi le legge credendoci (che dimostra la stessa cosa di prima) :
domanda stupida n.1 "How can you run your best race?";
risposta stupida n.1 "... Remember that Tylenol is an effective choice for the big day and has an excellent safety profile";
domanda stupida n.2 "Will it irritate my stomach?"
risposta stupida n.2 "Tylenol provides effective relief of the pains associated with running a marathon, ..."
domanda stupida n.3 "When should I take Tylenol?"
risposta stupida n.3 "... before, during, or after the race..."
Apoteosi finale del Dr. Maharam (belin, un luminare...): "Tylenol is the only pain reliever dispensed at our marathons because acetaminophen is safer for our runners while they race ad train".
Capito il succo del discorso? In America per andare forte senza problemi non devi allenarti, ma basta che prendi una pasticca e non sentirai più dolori, volando ad un metro da terra! Nessuno che dice loro che la Maratona è fatica, che il dolore nelle gambe lo devi sentire, il traguardo ce lo si deve guadagnare, ed altre "cazzate" simili? La volontà dell'alleviazione del dolore fisico, personalmente la considero una scorciatoia moralmente poco corretta, un po' come tagliare il percorso per fare meno fatica, non trovate? Non è che io sia un fanatico della mortificazione delle carni, però un bel "no pain, no gain" qui ce lo schiaffo più che volentieri. Queste scorciatoie sono un mini-doping che con i valori sportivi non ha nulla a che fare. Anche le anfetamine non fanno sentire i dolori muscolari e ti fanno andare avanti più a lungo. Che famo, dotto'? Pijamo anche quelle?
Ma in generale ho visto in giro che questi tipi di medicinali sono venduti a fianco (belin, proprio attaccati!) alle scatole delle caramelle e dal giornalaio in strada. Ma da quelle parti sono di uso così comune? Ci credo che i coccodrilli delle fogne di NY sono leggendari... Ma ecco che il Mune rientra dalla doccia (ha fatto la doccia con la medaglia!!!). Doccio anche io e via giù da Starbucks per il primo turno...
Decido di occupare la prima parte della mattinata con una visita guidata al Palazzo dell'ONU (http://tinypic.com/fo0lc3.jpg), che credevo interessante, ma non così tanto. La guida informa il gruppo però che non sarà possibile vedere tutte le sale abitualmente meta di visite, in quanto ci sono delle riunioni chiuse al publico. Eh, va bene, ma il bigliettaio non poteva dirlo prima prima di vendermi il biglietto? Mi vendico facendo qualche foto nell'aula principale, dove è vietato l'uso della macchina fotografica (http://tinypic.com/fo0ls9.jpg). A proposito, la guida non lo ha detto, ma sapevate che gli USA sono i maggiori debitori nei confronti dell'ONU (non pagano la "quota di partecipazione" da parecchi anni)? Allora sapevatelo!
Uscendo, passo per qualche negozio per fare shopping. Dovete sapere che a NY ci sono tre cose che si possono fare spendendo una sciocchezza: Girare (taxi, metropolitana), mangiare ("deli's" e pizzerie finto italiane come funghi) e vestirsi. Se proprio ve ne battete la ciolla di non essere "trendy" e non andate proprio nelle boutique di marca della Fifth Avenue, trovate negozi di abbigliamento con prezzi stracciati per robete di marca, anche se magari della collezione dell'anno precedente. Ad esempio, da "Century 21" (a fianco all'Hotel Hilton Millennium, a Ground Zero) vendono delle camicie di Calvin Klein a 22 dollari, nonché abbigliamento sportivo tecnico di marca a prezzi ridicoli (sarebbero addirittura sottocosto, da noi in Italia) o intimo (pataloni lunghi di flanella Ralph Lauren da mettere in casa, al posto della tuta tamarra, a 12 dollari!!) quasi regalato.
A proposito di "pizze finto italiane", sono andato a pranzare nello Sbarro di Times Square. Belin, di italiano c'era solo l'insegna. La pizza ho fatto fatica a nominarla così. Io sarò anche un po' snob e raffinato nel mangiare (ma mi adatto facilmente, se devo), ma è proprio vero che siamo il paese che mangia meglio, se gli altri sono costretti ad inserire i nostri colori nell'insegna per attirare i clienti...
Ma una seguente pausa da Starbucks riesce a togliermi dalla bocca il saporaccio di pizza con ananas presa prima (non guardatemi male, non è che ci fosse stata tanta scelta quando sono andato io!).
Quando andrete a NY, e vorrete andare sull Empire State Building (perché tutti dovete assolutamente andare una volta nella vita a NY), ricordatevi di iniziare a fare la coda verso le tre, non più tardi, in modo da vedere lo spettacolo della vista di giorno (http://tinypic.com/fo0prq.jpg), al tramonto (http://tinypic.com/fo0rqa.jpg) ed alla sera (http://tinypic.com/fo0s5e.jpg), senza dover andare due volte (anche se pure l'alba non dovrebbe essere niente male...)
Il Mune va a sentire il blues, ed io me ne vado a mangiare la cena migliore di tutta la settimana. Non finirò mai di ringraziare Nicola per il suggerimento dell'Oyster Bar, sotto il Grand Central Terminal. Vi basti solo una foto: http://tinypic.com/fo0sj7.jpg
Poi ultima visita allo Starbucks per un caffeino (anche se continua ad essere acqua da calzino anche l'espresso), e nanna!
End of day 5 (continua...)
Pagliotz.
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