top

Firenze 2004 - di Mario Bitti

Firenze 28 novembre 2004

03:36:13 “Sogno o son desto?”

Desto!!!

 Circa un anno fa, esattamente il 7 dicembre, mezza maratona di Uta, ho esordito con i colori del Circolo nella mia prima gara di mezzo fondo, dopo quasi 25 anni di inattività assoluta ed oggi mi ritrovo a dover commentare la mia partecipazione alla maratona di Firenze. Gli amici del Circolo Amatori, dall’alto della loro esperienza acquisita nelle  numerose partecipazioni a Maratone nazionali ed internazionali, mi hanno sempre incoraggiato a puntare il più in fretta possibile alla maratona e questa è anche l’occasione per ringraziarli dei loro consigli sui metodi di allenamento, lo stile di corsa, l’alimentazione prima, durante e dopo la gara (quanto sono utili e buone le malto destrine contenute in un liquido a basso contenuto alcoolico…).

Ma andiamo per ordine, partenza da Nuoro sabato 27 alle ore 12,15, solito posto, solito caffè, uno smemorato si è forse dimenticato l’eno ( il prezioso liquido era già al sicuro a Firenze assieme ai dolcetti Sardi per eliminare sul nascere possibili attacchi iperacuti di saudade). Durante il viaggio sulla 131 assieme ad Angelo ed a suo figlio, abbiamo parlato di tutto, ma inevitabilmente, la gara era in cima ai nostri pensieri.

In aereoporto c’è stato il ricongiungimento con gli altri del Circolo, Giulia, Edoardo, Luigi, Bastiano, Gianni (Orlando e Pino e Maria erano già a Firenze per studiare il percorso e le strategie di corsa) e gli amici della Delogu Gian Pietro, Antonello e Bachisio.

Dopo un volo della durata di circa un’ora, siamo arrivati all’aerostazione Amerigo Vespucci, dove il prode Orlando e il di lui scudiero (fratello),             hanno imbarcato sulle loro auto, attrezzature e passeggeri, direzione albergo, sito sul lung’Arno del Tempio.

Verso le 17,30, siamo andati a ritirare il pacco gara e soprattutto i pettorali, che esperienza per me nuova, erano personalizzati. Ho pensato “ Devo assolutamente concludere la mia prima maratona, anche se dovessi correre con una sola gamba, perché se mi fermassi, tutti saprebbero chi sono”. La vista di quattro splendide fanciulle brasialiane, dispensatrici di soli sorrisi e materiale pubblicitario, ha contribuito a migliorare l’umore dei circolini ed il tasso di testosterone in circolo (speriamo che qualcuno si ricordi di farci avere le foto).

Dopo il ritorno in albergo, abbiamo fatto visita al ristorante, dove abbiamo dato ampia dimostrazione delle nostre capacità adattative alle varie cucine regionali. Due malcapitati maratoneti continentali, alla vista delle pietanze da noi consumate e soprattutto della quantità di eno e maltodestrine bevute, ci hanno chiesto se eravamo lì come accompagnatori di altri atleti, turisti per caso o maratoneti che intendevano gareggiare con l’obiettivo di finire la gara entro le sei ore consentite dal regolamento. Bachisio ha chiamato il cameriere e gli ha detto “Chi di questi signori farà una bella gara?” Il cameriere, in una manciata di secondi, ha messo assieme la seguente serie di dati, altezza, peso, facce scavate, occhi lucidi, porzioni di pasta servite, indice di gradimento di torte al cioccolato e crostate alla frutta, n° di bottiglie di malto destrine di fronte, a lato e sotto il tavolo dei clienti ed ha emesso il suo giudizio inappellabile: Bachisio allenatore, Gianni e Luigi maratoneti, gli altri ottimi clienti dei ristoranti. Mai giudizio fu più sbagliato!!!! I Circolini Nuoresi hanno eno e malto destrine nelle vene, nonché garretti e volontà d’acciaio.

Poiché questa era la fame pre gara, dovuta alle preoccupazioni ed allo stress, preoccupati, abbiamo immediatamente prenotato per il pranzo e la cena della domenica, con incluso un piccolo assaggio di bistecche fiorentine!!!!

Il ritorno in albergo è stato “fosco e a passo lento” (distanza ristorante/albergo 500 metri in pianura) ha detto Bustianu Satta in una sua celebre poesia.

Io non so gli altri circolini, ma io non ho quasi chiuso occhio per tutta la notte, in quanto stavo sempre correndo e controllando il cronometro, il numero dei battiti cardiaci e degli atti respiratori, la situazione delle caviglie e dei gemelli, i dolorini dei quadricipiti femorali, dovevo scegliere se correre con le vecchie scarpe o con le nuove mai usate in gara…

Sveglia alle sei; a colazione, io che normalmente mangio solo frutta e bevo un caffè, ho optato per un buon apporto di zuccheri, carboidrati e grassi in maniera tale da coprire il fabbisogno energetico necessario per la mezza mentre per l’altra metà avrei saccheggiato i tavoli dei ristori.

Alle otto, abbiamo raggiunto il punto di ritrovo e successivamente ci hanno portato in piazzale Michelangelo, da dove abbiamo potuto ammirare Firenze dall’alto.

Alle otto e 45, siamo entrati nelle gabbie, io in quella con tempi di 03:30:00 solamente per stare tutti quanti assieme, almeno alla partenza, visto che avevo impostato la mia prima maratona per ottenere un dignitoso 04:10:00.

Ho preparato il mio esordio nella maratona di Firenze con tutta l’ansia che precede una simile prova, avendo fatto un solo lungo di 34 km ed un medio di 24, inframmezzati da tante ore di allenamento con molte variazioni di ritmo. I tanti km percorsi sarebbero bastati a terminare la gara senza problemi?

Tutti gli amici del circolo mi avevano detto che la parte più difficile sarebbe arrivata dopo il 36° km, e  così è stato, ma debbo dire che già alla partenza avevo buone sensazioni, e lo stesso è stato nel proseguo della gara. Dal punto di vista mentale avevo diviso la mia gara in tre, la mezza, il 32° km, un 10.000 finale. Al 32° la sensazione è stata “mancano solamente 10 km, male che vada li posso fare in 60 minuti…”  Tempo finale 03:36:13. Grazie Firenze, farai parte per sempre dei miei ricordi più belli.

Un giudizio sull’organizzazione: essendo alla mia prima partecipazione non posso esprimere un giudizio completo, ma per quello che ho visto posso dire che il pacco gara era all’altezza, idem la logistica e soprattutto gli spugnaggi ed i punti ristoro, molto bella la medaglia.

Agli amici del circolo che andranno a Reggio Emilia un grandioso in bocca al lupo.

inizio pagina