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23 ottobre 2005 - La Maratona di Venezia di Mario Bitti 

I magnifici sette + 1

 P.Paolo e Luigi Stefanopoli, Gianni Goseli, Maurizio Muggianu, Oebe Van Der Hilst, Cristian Tuppone, Mario Bitti sono i primi “magnifici” sette in quanto, prima di Venezia, avevano sulle loro gambe almeno una maratona al loro attivo, il + uno è Walter Proia, al quale vanno i complimenti di tutti per il suo esordio nella “mitica”.

P.Paolo, reduce dalla maratona di Budapest, ha ottenuto il suo personale, ma anche gli altri componenti del Circolo, hanno ottenuto buoni risultati, in particolare Cristian che rispetto al suo esordio di Alghero, ha abbassato il suo personale di quasi mezzora.

Forse potevamo ottenere tempi migliori, ma, e non è una scusa, le condizioni ambientali erano veramente difficili a causa di un tasso di umidità per noi inusuale.

Il lato positivo della maratona di Venezia consiste soprattutto nella varietà del percorso che nella fase iniziale segue il corso del Brenta ed attraversa una serie di piccoli borghi con ville bellissime ed un pubblico numeroso, caloroso e competente, il tutto allietato dalla musica di ottimi complessi che spaziavano dal rock più duro ai ritmi sudamericani. Buona l’organizzazione generale e la quantità e qualità dei rifornimenti, che con quelle condizioni climatiche abbiamo sfruttato abbondantemente. La parte meno bella del percorso è stata quella che ha attraversato la zona industriale di Marghera, seguita subito dopo dal muro del Ponte della Libertà, che è tosto non solo perché posizionato al 35 km, ma anche per la pessima qualità del fondo stradale, la prima parte è in leggera salita e inoltre vedevamo in mezzo alla nebbia  i contorni di Venezia ma la vista era annebbiata anche per altri motivi, infatti per evitare di cadere in acqua, ho corso vicino ai muri (anche Chiara mi ha detto di essersi comportata nello stesso modo). L’arrivo è stato come al solito una liberazione, infatti i tredici ponti hanno messo a dura prova le fibre muscolari dei polpacci e dei quadricipite femorali, perché  i sensori, segnalavano che le pastiglie dei freni erano evaporate….

Noi abbiamo dato, gli altri si preparino.

Mario Bitti

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