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07 marzo 2004 - La Tempio di Gianmauro (the light version)

Tempio (the light version).

Sono soddisfattissimo della mia gara di Tempio. Un’esperienza assai positiva che mi ripaga ampiamente del sacrificio di averla, appunto, fatta. Valeva la levataccia alle 7 del mattino di Domenica ed il freddo, pungente. La tersa aria e la leggera brezza che ha soffiato durante tutta la gara ha anzi favorito la prestazione degli atleti e fatto in modo che i concorrenti potessero ammirare gli splendidi paesaggi circostanti la città. Il percorso vario e selettivo (ripide e lunghe salite, ripide e lunghe discese) ha messo tutti a dura prova. Tuttavia, è risaputo, il sacrificio è parte integrante della disciplina atletica. Non lamentiamoci. Inoltre, oltre al dignitosissimo riscontro cronometrico, ho finalmente iniziato e concluso una gara senza dolori tendinei di alcun tipo, concludendo in progressione e forzando sull’ultima e impegnativa salita del circuito. Alla premiazione, ho avuto la fortuna di vedere riconosciuta la mia fatica con una pregiata bottiglia di vino. L’organizzazione, poi, ci ha rifocillato con delle gustose frittelle fredde, focaccine fredde, bevande fredde, adeguate alla temperatura (più o meno zero gradi). Il viaggio di ritorno, infine, è stato assai piacevole. Con il buon Massimo Zara ed il vivace Bastiano Casu non ci si annoia mai. Ciao Tempio, ritornerò.

 

 

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