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Arzachena 2004 di Luigi Stefanopoli

 
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E' un esercizio complesso provare a parlare dell'organizzazione di una manifestazione importante come una Maratona quando tutto è disorganizzato. Si dovrebbe parlare più propriamente di "disorganizzazione di una Maratona....", e nel caso di Arzachena mai appellativo risulta essere più appropriato. I timori palesati alla vigilia, anzi al momento stesso in cui venne annunciata, si sono dimostrati fondati ma credo che nessuno avrebbe mai pensato che si sarebbe potuto arrivare a livelli così mediocri.
Perchè parlare di Maratona Internazionale? Nessun nome di spicco nè africano nè continentale. O forse internazionale per via di quel gruppo di stranieri americani reclutati sul momento per fare numero? Il livello in gara era decisamente basso sopratutto nella 42 km dove difficilmente si raggiungono tempi di 2 h 44' per un primo posto...ma anche la mezza, non aveva grandi nominativi, alcuni forti atleti come Orgiana, Ortu e Mastrodicasa...poi il niente o almeno niente che ne giustificasse un tale battage pubblicitario.
Il percorso poi, suggestivo forse per la maratona, ma non per la 1/2 dove si partiva con 4 km di salita per poi percorrere una strada dove i profumi ricorrenti sono stati quelli dei tubi di scarico degli automobilisti per niente preoccupati di rallentare la loro andatura pur di raggiungere le agognate coste. Dicevo un percorso ostico, duro, difficile; infatti su 50 partecipanti solo 3 hanno chiuso sotto le tre ore. Davvero poco adatto per un atleta che bada più alla corsa che non a soffermarsi sui paesaggi anche se incantevoli.
Inoltre doveva esserci la presenza dell' Associazione specialisti di medicina dello sport “ Università degli studi di Cagliari “,  non so se qualcuno li ha davvero incrociati, erano accreditati un buon numero di giornalisti sia di testate di settore ma anche di quotidiani e settimanali che dovevano seguire l'evento assicurandogli grande visibilità...ma quando mai..
Le quote; per la "modica" cifra di 15/20 euro, erano garantiti: sacca gara, pettorale, T-Shirt ufficiale maratona, medaglia ricordo, attestato di partecipazione, ristori, spugnaggi e assicurazione, oltre all'assistenza tecnica e medica. Pacco gara prevedeva solo una maglietta che al primo lavaggio non si potrà più utilizzare data la scarsa qualità, all'arrivo nessuna medaglia ricordo, l'attestato secondo me non lo vedremo mai, gli spugnaggi e i ristori si sono rivelati di buon livello quantitativo (era tutto sufficiente per il numero dei podisti) ma qualcuno  avrebbe dovuto insegnare alle persone addette come posizionarsi (tutti attaccati l'uno all'altro). I Km erano segnati ogni 5 km quindi potete solamente immaginare anche a livello psicologico come fosse più dura ancora.
Alle premiazioni si sono raggiunti livelli di comicità estrema. Vengono misteriosamente spostate alle 15.30 per poi iniziare solamente alle 17.00 in quanto gli organizzatori non avevano provveduto a dare ai giudici i nominativi degli atleti associati ai numeri di pettorale. In pratica in molti casi si davano i pettorali ma non si prendeva nota dei nomi degli atleti. Il pranzo che ci è stato offerto era di qualità e abbondante. Gnocchetti sardi al ragu, vino e panini con salsiccia arrosto e formaggio. Le premiazioni sono state uno spasso o forse un agonia. Peggio arrivavi miglior premio avevi. Classifiche che non si capivano e Paolo Rizzo che stabiliva la migliore prestazione di sempre in Maratona in  1 h 45 minuti.
Insomma gente, questa maratona mi sa tanto che conoscerà solo la prima edizione... o almeno la conoscerà se verrà ripresa in mano da organizzatori che non sanno niente di questo sport e delle esigenze degli atleti. Ancora una volta abbiamo perso un occasione per fare bella figura....
 

 

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