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Barcellona 2006 - Luigi Stefanopoli

Amici...
 
coniugare turismo e sport agonistico è davvero difficile. A Barcelona il divertimento era assicurato ma la prestazione da incorniciare non proprio. Però in guerra...in guerra solo con se stessi...bisogna cercare di sorprendere il nemico con la scaltrezza e la tattica oltre che con l'ardore che per fortuna mai manca. A me è mancato altro e oggi a menta fredda non saprei dire nemmeno cosa...coraggio no perchè ho attaccato dal primo secondo, prudenza no perchè i ritmi erano quelli prefissati, tattica nemmeno...prima parte accorta per via delle salite, seconda più sciolta per via della leggera discesa, terza parte a ritmo.....quarta parte inspiegabile.....svuotato di ogni energia e di ogni minima capacità di rimettermi in gioco.
E' il bello della Maratona, l'unica gara che non perdona, l'unica gara dove niente è scontato e dove perde chi è convinto di vincere con facilità. Mai presunzione ma solo rispetto e coraggio nell'affrontarla senza timori riverenziali.
Barcelona è una bella maratona, strade larghe, scorrevoli, e un pubblico davvero eccezionale che incita e rispetta la tua fatica e il tuo dolore prima che si trasformi in una gioia e che a parere mio nessun'altra gara può offrire.
Siamo soli con noi stessi ma allo stesso tempo siamo tutti abbracciati nell'inseguire lo stesso sogno e più ci si avvicina al traguardo più sentiamo crescere dentro qualcosa che non si può spiegare se non si prova almeno una volta a vivere questa immensa e lunga emozione. Arrivare tra braccia di folla che t'incita senza nemmeno sapere chi sei, alzare le mani sotto il traguardo che segna la tua personale vittoria, cercare con lo sguardo l'addetto alla consegna di quella medaglia che rimane il nostro unico vero obiettivo, il coronamento di un sogno lungo 42hm195m ai quali si sommano tutti quelli percorsi in inverno quando c'erano zero gradi, quando la mattina iniziava alle 5, quando scendeva la pioggia, quando qualsiasi avversità e impegno non ti avrebbe scoraggiato dal raggiungere la tua meta.
La maratona non è solo una gara, è un impegno, una sfida con se stessi, un divertimento...è la metafora della vita....quando cadi trovi ancora energie per risalire su per ricominciare a vivere e sognare. Adoro questa gara anche quando mi punisce severamente e sono sempre pronto a sfidarla di nuovo e a passare dall'altra parte...quella ancora più vincente, quella che anche a Barcelona ha regalato il suo posto a tanti di noi...come deve essere.
Per ciò v'invito a provarci sempre almeno una volta l'anno perchè impagabili rimangono alcune fotografie di questa trasferta in terra catalana, fotografie che aggiungi nel tuo album personale delle precedenti trasferte:
  • l'andatura di Mario Bitti a passo di rock and roll
  • l' impegno di Angelo per stare sotto le 4 ore
  • il fisico contorto di Marco Era all'arrivo
  • la bella impresa di Terminal Cristiano sotto le 3h30
  • l'iniziazione fantastica di Biagio
  • l'ineguagliabile Bastiano che supera brillantemente la crisi
  • il sorpasso senza alcuna clemenza di Pier paolo al 39 km tra le Rambla quando oramai mi ero perso
  • il degrignare di papà Orlando
  • l'implacabile raffreddore che ha tolto di mezzo uno sfortunato Paolo Rizzo
  • l'indomito Pino nonostante il vino
  • il finalmente arrivo di Beppe Gucciardi dopo gli ultimi ritiri
  • la coppia più bella e stravagante del Circolo Edoardo e Giulia
  • l'infiltrato Antonello Pinna per una volta in crisi nera
insomma, amici, la maratona è gioia, sofferenza..ma è anche mille altri valori. Quelli che ogni giorno ci tengono uniti, che ci stanno facendo crescere con orgoglio come una bellissima nuova famiglia. Non vedo l'ora di riabbracciarvi tutti e di mandarvi a fare in .....Vi voglio bene...ma non parlatemi di pacs.
 
alla prossima sperando che gli ultimi 10km mi portino con lo sguardo verso il cielo e non con gli occhi sul catrame....
 
luis

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