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Maratona di Pisa 5 giugno 2005

Per me la maratona di Pisa doveva solo diventare un lungo in previsione della Pistoia-Abetone e della Skyrace dei Sibillini, quindi sabato arrivo in citta’ senza ansia pre-gara e senza particolari obiettivi di tempo.
All’ expo vengo accolto come al solito, gli organizzatori e tutti gli aiutanti si fanno a pezzi per il podista, sempre gentili e disponibili anche se schizzano da una parte all’ altra……come al solito sembra di essere arrivato in una grande famiglia.
Il ritiro del pettorale e del pacco gara dura la bellezza di ca.4 minuti e non fa nessuna differenza di quanto sia lunga la fila perche’ dal nulla sbucano tante mani pronte per aiutare, il tutto sempre condito con un sorriso.
Ma questa gente non sa cosa vuol dire “stress”????
Al mattino si parte da Pontedera, fa un po’ caldo e quindi parto molto lentamente per poi impostare un ritmo di 4:20/km, corro con la toscana Mara Antongiovanni, la bella leprotta di Venezia, la sua esperienza mi da sicurezza e quindi continuiamo a tenere sempre lo stesso ritmo senza problemi, accompagnati da Barbara, un amica, in bicicletta che con le sue battute e racconti, aiuta a distrarci un poco.
Ma piu’ km passano, piu’ fa caldo e verso il 15°km inizio a sentire le gambe pesanti, resisto per altri 3km e poi mollo Mara (che terminera’ col fantastico tempo di 3:05 e 4°assoluta), le gambe sempre piu’ dure e solo un pensiero”RITIRO”, voglio ritirarmi al passaggio della mezza, tanto doveva essere solo un allenamento….
Ma poi passo la mezza e continuo, dopotutto mancano solo 21km, ma non avevo fatto i conti col caldo, ai ristori normali e agli spugnaggi, dove c’erano anche i ristori, bevevo alcuni sorsi e il resto me lo gettavo sulla testa, ma dopo pochi minuti ero nuovamente asciutto.

 

 

La voglia di ritirami diventa sempre maggiore e al ristoro del 30° trovo un bel gruppetto di podisti , mi fermo, penso perche’ sono tutti fermi, c’e’ un picnic?
C’e’qualcosa gratis? Poi qualcuno dei volontari mi chiedo se voglio ritirami anch’ io, ma mentre penso la risposta, le gambe riprendono a correre, dopotutto mancano solo 12km…..
Caldo, sete, ritiro, solo 3 parole nella mia mente mentre i km scorrono sempre piu’ lenti ma la citta’ si avvicina sempre piu’, incito chi sorpasso e gli ultimi km 
rompo le scatole ad una ragazza messicana, che reagisce venedomi dietro sino alla fine, senza mollare. Brava, poi, felicissima, mi raccontera’ che e’ arrivata 20°assoluta.
Ho corso 3 volte la maratona di Pisa, ogni volta sono stato bastonato dal caldo o da qualche infortunio, ma come si puo’ dire di no ad un organizzazione che di anno in anno tenta di superare se stessa?
Come si puo’ dire rinunciare alla vista dello splendido paesaggio completamente chiusa al traffico e senza automobilisti che come linguaggio usano clacson, parolacce e bestemmie?
Il pubblico e’ scarso ma quei pochi che mettono il naso fuori dalle loro casette di paese, incitano e applaudono ognuno di noi.
Uno degli organizzatori ha fatto pubblicare un libro con una raccolta di racconti di podisti, che e’ all’ Expo e’ andato a ruba, costava pochi eurocchi ma quel che e’ importante, tutto il ricavato e’ andato in beneficenza all’ UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), ben vengano iniziative di questo genere.

 

 

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