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La Podista Nuragica |
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LA PODISTA NURAGICA Aveva cosce forti Molto forti Muscoli corti e animali Sicuri in discesa e decisi nell’arrampicata Il fiato non era profumato Sapeva di sudore e di antico E all’esterno della bocca Proprio intorno alle labbra di carne pura Si formava uno strano velo Secco e biancastro Correva solo d’estate e alla sera Quando il sole si abbassava lentamente Neppure lei sapeva il perché Correva dietro ai semi piumati Correva in mezzo alle ferule e ai cardi selvatici Amava i piccoli graffi che le spine le procuravano sulla pelle E i rivoletti di sangue che colavano E si asciugavano troppo in fretta Le piaceva l’odore del sangue Del sangue femmineo Del sangue ferino Correva a quelle strane ore perché sentiva forte Anche l’odore dei suoi maschi e il richiamo dei loro ululati Che rimbombavano tra le sue cosce forti E ad abbandonarsi avrebbe perso la sua corsa A quelle ore aveva paura solamente del richiamo delle folli Delle donne della sua terra Che davano sollievo all’estremo Donne streghe Donne pazze Donne che vedevano più in là Dei sogni dei loro uomini
Lella Fadda |