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IL PODISTA NURAGICO

     Bakys, il nuragico podista corre incontro al destino.

Il suo: pregno dei suoi affetti, dei suoi sogni;

quello degli avi e dei posteri.

Tedoforo Lui è. E al suo passaggio:

gli occupanti in armi si prostrano trasformandosi in altro.

Bakys, un tempo, fu guerriero.

L’orrore non rimosso dei campi di battaglia e la ragione

-illuminata dall’idromelica visione delle jane-

lo spinsero un dì ben oltre la libido di potere;

verso altri universi e idee di vita. Scoprì l’amore.

Fece suo il verbo della fratellanza; si fece errante

e voce sciamanica dell’Isla d’Icnusa.

Ora Lui va per ogni dove –in pace- estetico e titanico:

lo vedi regale incedere sul mare estremo della vita tracciare rotte

e rimirare l’estremo alla scoperta dell’ignoto;

oppure lo senti, pluritonale –sentimentale e razionale- confrontarsi, solidarizzare

con l’altro/a spiegando le ragioni della “diversità arricchente” poiché:

le differenze –cromaticamente- debbono amalgamarsi e non allontanare!

“L’umana compassione, il senso dell’incontro” sono il sale della vita!

Incarna, Bakys, lo spirito taurino bivalente.

Quel rosso toro che guarda ad occidente –plasmato sotto i flussi d’Elio

e Luna-  che giunto dall’oriente: sta in cima alla rocca basaltica di Priu;

magicamente là, sopra la valle delle sorgive sacre acque.

In quel luogo prediletto di catarsi - poiché l’incontro, privilegia,

fiero e ospitale Bakys, offrendo frutti e canti-  si disputano i giochi sportivi per diletto; 

e nella lealtà dei gesti intorno al sacro fuoco “de sa tuva”si rinnovano amicizie e conoscenze.

Le stelle son testimoni dello scambio umano; 

Bakys intona il Bò Ròm Bìm Bò cosmopolita delle genti in festa;

 Dioniso ebbro feconda terra e armenti;

 la sua risata rinsalda il patto tra le nature e l’uomo; 

a primavera zefiro e cupido ci faranno dono dell’amore; 

vuoi anche tu, sodale, non unirti al coro cosmico dei podisti di questa Nueva Sardigna creativa e in pace?

 

 

 

Michele Licheri

 

 

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